Boer… Bear, cambia solo una vocale, che ci sia un legame? Molto spesso mi sento un orso (e qualcuno me lo dice pure). Sarà per questo che mi sento così attratto da questi animali?
Ma andiamo con ordine.
La giornata di oggi la dedichiamo ad una visita approfondita del parco nazionale del Denali e quando dico approfondita non sto scherzando: la Park Road è l’unica strada che si addentra nella riserva ed è lunga (udite udite) ben 150 chilometri! Ma non si tratta di una comoda strada asfaltata con le corsie di emergenza, strisce pedonali, stazioni di servizio e piazzole di sosta: la Park Road è una pista sterrata, stretta, in molti punti talmente stretta ed esposta su precipizi vertiginosi come quello che porta al Polichrome Pass, da mettere seriamente alla prova chi soffre di vertigini.
Fortunatamente la strada è chiusa al traffico privato. Un sistema molto efficiente di navette la percorre da un capo all’altro per tutta la giornata e i visitatori possono salire e scendere dai bus ogni volta che lo desiderano. Gli autisti sono molto simpatici e alla mano, chiacchierano amabilmente con i passeggeri e forniscono anche un minimo di informazioni geografiche e naturalistiche. Poiché uno dei motivi principali per cui si viene qui è la possibilità di avvistare animali selvatici, l’autista spiega subito ai suoi travel companions che se qualcuno avvista qualcosa sarà sufficiente urlare STOP! e lui si fermerà per darci il tempo di filmare, fotografare e ammirare l’animale, il panorama o qualunque cosa esso sia.
Quando ho programmato questo viaggio, avevo pensato che per questa tappa avremmo dovuto partire alla mattina presto, con la prima navetta disponibile. In questo modo la possibilità di avvistare animali, in particolare orsi e alci, sarebbe stata massima. Il fatto di essere ancora a inizio vacanza, con il jet lag ancora da smaltire del tutto, doveva semplificare le cose ed aiutarci a svegliarci presto, invece… Continua a leggere