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Pensieri sotto la neve

Pensieri sotto la neve

Archivi tag: ambiente

Una cascata d’oro fuso

23 domenica Ott 2016

Posted by Andrea in Escursioni, Montagna, Natura

≈ 16 commenti

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ambiente, autunno, bellezza, cadore, Col dei Bos, colori, dolomiti, escursioni, felicitá, hiking, Lagazuoi, larici, montagna, natura, oro, ottobre, pace, panorama, panorami, parco, parks, serenità, silenzio, solitudine, Tofana, Tofane, tranquillità, Veneto

Ottobre è un mese fantastico per la montagna: i colori si accendono, i contrasti si acuiscono, la natura sembra rivitalizzarsi improvvisamente mettendo il suo vestito più colorato e appariscente. E invece è un canto del cigno, l’ultimo lampo prima dell’inverno che porta il silenzio e la quiete, prima che ogni cosa si addormenti sotto la candida coperta di neve per il lungo sonno invernale.

Purtroppo ultimamente il meteo non era stato molto favorevole nei fine settimana e così non ero ancora riuscito ad andare a camminare nel mio amato Cadore. Ieri, finalmente, il tempo è stato clemente, anzi, una spruzzatina di neve nella notte tra venerdì e sabato ha fatto si che lo spettacolo fosse ancora più bello.

Ciò che mi piace di più in questo periodo è ammirare il colore dei larici. Il larice è un albero meraviglioso e in questa stagione il suo manto si accende di un giallo dorato che, sotto i raggi del sole autunale,  diviene abbagliante come una cascata di oro fuso. Giudicate voi stessi se sto esagerando…

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L’orso è uscito dalla tana

24 domenica Gen 2016

Posted by Andrea in Escursioni, Montagna

≈ 18 commenti

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ambiente, bellezza, cadore, Ciaspe, ciaspole, dolomiti, escursioni, forcella, montagna, natura, neve, pace, panorama, panorami, Passo Giau, Pelmo, racchette da neve, serenità, Tofana, Tofane, vette

Quest’inverno non ero ancora riuscito a fare una bella uscita sulla neve, fino a capodanno solo escursioni a piedi o in bicicletta su aridi sentieri, circondato da prati giallognoli e boschi rinsecchiti, inoltre una fastidiosa tendinite mi aveva costretto a ridurre di numero e intensità ogni attività.

Sabato 23 gennaio è una splendida giornata e si presenta l’occasione per una bella ciaspolata. Purtroppo a causa di un inconveniente posso uscire solo nel pomeriggio: poco male, mi dico, con il sole basso l’atmosfera e i colori saranno più magici. La meta è Forcella Giau: una sella a 2400 metri, sotto le pareti strapiombanti della Croda da Lago, da cui si ammira un panorama pazzesco, ma questo lo giudicherete voi tra poco.

Parcheggiata l’auto poco prima di un tornante sulla strada che porta a Passo Giau, imbocco il sentiero segnavia 436. Con la neve non si vede alcuna indicazione, solo le tracce di altri escursionisti e scialpinisti che stanno lì a testimoniare il passaggio di altri silenziosi amanti della natura.

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Ben presto dietro di me la strada diviene un filo sottile che guasta impercettibilmente il panorama, mentre davanti a me il solco scavato da chi mi ha preceduto serpeggia nella valle e mi indica la strada. Continua a leggere →

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A proposito di clima…

01 martedì Dic 2015

Posted by Andrea in Natura, Racconti, Riflessioni

≈ 2 commenti

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ambiente, cambiamenti climatici, clima, ecologia, montagna, natura, racconti

Si tiene in questi giorni a Parigi la conferenza mondiale ONU sul clima. Per l’occasione ripubblico un racconto che avevo scritto qualche mese fa e che mi sembra particolarmente in tema.

Cambiamenticlimatici

Finché siamo ancora in tempo

Mi svegliai di soprassalto. Sentivo dei piccoli rumori provenire dal tetto. Non capivo se erano dovuti allo scricchiolio del legno, al ticchettio di una pioggia leggera o al soffice posarsi della neve sulla lamiera. Guardai l’orologio sul comodino, erano le tre. Tesi le orecchie e trattenni il respiro per sentire meglio, ma non riuscivo a capire l’origine di quei rumori. Continua a leggere →

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Amico gracchio

08 domenica Nov 2015

Posted by Andrea in Escursioni, Montagna, Natura

≈ 10 commenti

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ambiente, Animali, cadore, dolomiti, escursioni, gracchi, montagna, Monte Rite, Rifugio Giussani, Tofana, uccelli

WP_20151108_050La montagna è tutto un brulicare di vita. Anche in pieno inverno, sulla neve, è facilissimo scorgere le impronte della lepre e del camoscio. Se si è fortunati si riesce a fare qualche avvistamento, basta alzarsi presto alla mattina, muoversi con cautela, tenere a portata di mano binocoli e macchina fotografica.

Ma loro ci sono sempre, i gracchi volteggiano sopra le nostre teste e sono sempre pronti a precipitarsi verso di te se solo ti metti a rovistare nello zaino. Sanno che stai per tirar fuori qualcosa di buono e sanno che glielo darai. Questi adorabili ragazzacci, voracissimi e simpaticissimi, io li adoro e non perdo occasione per dargli un po’ del mio pasto. Spesso prendono il cibo direttamente dalla mia mano e questo mi dà una grandissima soddisfazione.

Le foto che seguono le ho scattate oggi al Rifugio Giussani, sotto il massiccio della Tofana di Rozes, e sabato scorso sulla cima del Monte Rite.

WP_20151108_047 WP_20151108_048 Continua a leggere →

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Finché siamo ancora in tempo

14 sabato Mar 2015

Posted by Andrea in Racconti

≈ 28 commenti

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ambiente, ecologia, karma, montagna, natura, racconti, Terra

Mi svegliai di soprassalto. Sentivo dei piccoli rumori provenire dal tetto. Non capivo se erano dovuti allo scricchiolio del legno, al ticchettio di una pioggia leggera o al soffice posarsi della neve sulla lamiera. Guardai l’orologio sul comodino, erano le tre. Tesi le orecchie e trattenni il respiro per sentire meglio, ma non riuscivo a capire l’origine di quei rumori. Mi alzai piano per non svegliare Daniela che dormiva profondamente e andai in bagno. Dall’abbaino filtrava una luce lattiginosa, la luna piena splendeva radiosa in cielo. Lo scricchiolio era aumentato, ora era un crepitio leggero ma continuo, come se tanti folletti stessero danzando sul tetto della nostra baita. Mistero. Ormai non avevo più sonno, anzi mi sentivo stranamente carico di energia e niente affatto innervosito, come invece pensai che avrei dovuto sentirmi in quella circostanza. Decisi allora di uscire a fumare una sigaretta. Mi misi addosso un giaccone pesante e andai a sedermi sul patio. Fuori l’aria era gelida, ma non c’era vento e mi sentivo bene: amo il freddo, mi dà una sensazione di pulizia, di ordine. Da dove ero seduto non vedevo la luna, che splendeva proprio sopra il tetto della baita e gettava una luce argentea sulla foresta, facendo brillare le cime degli abeti come le punte di tante baionette. Perché mi vennero in mente le baionette? Iniziai a pensare alla guerra, alle notti in trincea, al silenzio che prelude alla battaglia. Crepitio di mitragliatrici, urla di fanti che si lanciano all’assalto, esplosione di mine, corpi morenti appesi al filo spinato. Scossi la testa con forza per scacciare quelle immagini cupe, non so perché avevo pensato alla guerra. In fin dei conti non ho mai combattuto, non ho nemmeno svolto il servizio militare, ho soltanto udito i racconti di mio nonno, che di guerre ne aveva vissute ben due. Sarà stata l’atmosfera inquieta di quella notte a causare quei cupi pensieri? C’era qualcosa di innaturale nell’aria, qualcosa che sapeva di morte, di minaccia che incombe. O forse la colpa di tutte quelle sensazioni era soltanto la cena della sera prima? Pensai che avevo sempre avuto difficoltà a digerire il frico e quello che avevamo mangiato a cena era particolarmente ricco, con molte patate e molta, moltissima cipolla. Fuori dalla baita gli scricchiolii che mi avevano svegliato non si udivano più, in compenso mille altri rumori appena percettibili riempivano l’aria notturna. Le chiome degli abeti riflettevano il chiarore lunare ondeggiando leggermente ed un mormorio costante di fronde danzanti si spandeva tutto attorno. Eppure non vi era vento o almeno non lo sentivo da dove stavo seduto, sul patio di fronte alla baita. Mi alzai e mi mossi al centro del prato antistante il bosco, ma anche da lì il vento non si sentiva. È molto strano, pensai mentre con un’energica boccata aspiravo le ultime esalazioni di nicotina dalla mia sigaretta. Camminando lentamente feci un giro attorno alla casa e andai alla fine del prato dove si apre un ampio panorama sulla valle sottostante. Le luci dei paesi lontani erano quasi tutte accese, come se dentro ad ogni abitazione le famiglie si fossero svegliate e si affaccendassero nelle ordinarie questioni diurne. Sempre più strano, pensai, sono tutti svegli alle tre e mezza. Continua a leggere →

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Daniza e M2

26 giovedì Feb 2015

Posted by Andrea in Montagna, Natura, Racconti

≈ 4 commenti

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ambiente, bears, Daniza, dolomiti, montagna, natura, orsi, racconti

Pubblico anche qui questo racconto che ho scritto su http://mimettoingioco.wordpress.com. Il tema proposto per gli aspiranti narratori era “l’incontro” ed io ho pensato di romanzare una storia realmente accaduta, un incontro “diverso” tra due protagonisti speciali, di cui avevo già trattato su Pensieri sotto la neve. Ma non vi dico altro per non rovinarvi la sorpresa. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Buona lettura.

Non si erano ancora incontrati, ma Lei sapeva già che Lui sarebbe divenuto il padre dei suoi figli. Lui invece, da buon maschio interessato principalmente alla diffusione del seme, sapeva che con Lei sarebbe stata una scopata memorabile. Difficile, con questi presupposti, immaginare la bella storia d’amore che sarebbe nata dal loro incontro, invece…

Daniza era nata in Slovenia 19 anni fa, ma viveva in Trentino dal 2000 e ormai quella era la sua casa. Ne amava le foreste, gli spazi infiniti, le valli solcate dai limpidi e scintillanti torrenti, le grandi montagne dalle pareti strapiombanti che si ergono imponenti sopra i boschi di abeti, le gelide cascate sotto le quali talvolta amava bagnarsi. Si sentiva libera e lo era veramente, libera come non era mai stata, padrona del proprio destino, felice semplicemente di essere, di respirare, di vivere.

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Anselmo nel bosco delle Anguane (e dell’Orco) – Conclusione

10 sabato Gen 2015

Posted by Andrea in Montagna, Natura, Racconti

≈ 24 commenti

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ambiente, anguane, dolomiti, fiabe, miti, montagna, natura, orco, racconti, salbanei, tradizioni

SAMSUNG CSC[Vai all’inizio della storia]

Anselmo aprì gli occhi e con un filo di voce disse: ho fame. Tonele ruppe in un pianto irrefrenabile e abbracciò forte il bambino, tanto forte che questo emise un gemito. Allora l’uomo si rese conto che forse il piccolo poteva essere ferito o avere una frattura o addirittura poteva essere moribondo, così si riprese dalla commozione e iniziò ad esaminarlo.

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Anselmo nel bosco delle Anguane (e dell’Orco) – 4^ parte

06 martedì Gen 2015

Posted by Andrea in Montagna, Natura, Racconti

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ambiente, anguane, dolomiti, fiabe, miti, montagna, natura, racconti, salbanei, tradizioni

SAMSUNG CSC

[Vai all’inizio della storia]

In breve tutto il paese fu sulle tracce di Anselmo e del suo misterioso rapitore. La nostra è una comunità molto piccola, ci si conosce tutti e non ci volle molto per comprendere che, chiunque fosse colui che  aveva preso il bambino, doveva necessariamente essere uno di fuori, se non altro perché tutti gli uomini del paese erano lì, con il nonno, e si stavano addentrando nel bosco alla ricerca del dolcissimo Anselmo.

Quando la mamma rientrò dal lavoro capì subito che qualcosa non andava. Mentre scendeva dalla corriera vide la Teresa, che era forse la sua migliore amica, compagna di scuola in gioventù e attuale maestra di catechismo di Anselmo, che le veniva incontro con un’espressione tanto buia da non lasciar spazio a fraintendimenti.

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Anselmo nel bosco delle Anguane (e dell’Orco) – 3^ parte

04 domenica Gen 2015

Posted by Andrea in Montagna, Natura, Racconti

≈ 8 commenti

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ambiente, anguane, dolomiti, fiabe, miti, montagna, natura, racconti, salbanei, tradizioni

[Vai all’inizio della storia]

Il giorno seguente il nonno stava lavorando nella sua falegnameria, mentre Anselmo giocava sul pavimento cosparso di trucioli. Tempo addietro il nonno aveva scolpito per lui dei bellissimi soldatini di legno, dei vari capolavori che poi la mamma aveva dipinto uno ad uno durante una domenica piovosa, qualche mese prima. La mamma era brava a dipingere e aveva una grande pazienza. Aveva colorato quei soldatini fin nei minimi particolari: le giubbe amaranto con i bottoni dorati, i neri mustacchi, le piume bianche sul cappello. Le canne dei fucili erano d’argento luccicante e Anselmo giocava su quel pavimento ricoperto di scarti di falegnameria, ma nella sua immaginazione di bambino quello era un immenso campo di battaglia fatto di colline, fossati, campi coltivati, fiumi, montagne. Il pomeriggio scorreva nella più tranquilla normalità, nessuno poteva immaginare gli eventi che sarebbero seguiti e l’angoscia che avrebbero prodotto. Continua a leggere →

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Anselmo nel bosco delle Anguane (e dell’Orco) – 2^ parte

02 venerdì Gen 2015

Posted by Andrea in Montagna, Natura, Racconti

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ambiente, anguane, dolomiti, fiabe, miti, montagna, natura, racconti, salbanei, tradizioni

[Vai all’inizio della storia]

Nonno, Salbaneo si chiamava veramente così o era un soprannome che gli avevano dato? Ovviamente Anselmo conosceva già la risposta, perché il nonno gli aveva raccontato quella storia innumerevoli volte, ma per lui ogni volta era come la prima, era come se anche lui fosse entrato nella fiaba e partecipasse a quegli eventi, assistendovi in prima persona.

Salbaneo era solo un soprannome, gli disse il nonno, lo chiamavano così perché era dispettoso come un folletto. I salbanei sono creature del Mondo di Mezzo, continuò, e si divertono tantissimo a giocare brutti scherzi: intrecciano le criniere dei cavalli per esempio, fanno lo sgambetto ai ragazzi e alle donne, ma soprattutto nascondono le cose alle persone. Lo sanno molto bene i boscaioli che vanno a far legna nella foresta: quando si fermano a riposare devono prestare molta attenzione alle loro cose, perché i salbanei si divertono a nascondere la legna e anche la scure e i boscaioli rischiano di tornare a casa a mani vuote.

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