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Pensieri sotto la neve

Pensieri sotto la neve

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La guerra del Leviatano

11 domenica Mar 2018

Posted by Andrea in Libri, Riflessioni

≈ 12 commenti

Tag

case editrici, Dario Boer, eroi dell'Olimpo, fantasy, Harry Potter, Il signore degli anelli, Il trono di spade, La torre nera, Leviatano, Libri, Lorien Legacies, Percy Jackson, pubblicare, Rick Riordan, romanzi, romanzo, scrittura

Se me lo avessero detto quattro anni fa non ci avrei creduto. Mai e poi mai avrei immaginato che quel ragazzino di quattordici anni, piano piano, avrebbe portato a termine un lavoro del genere. E invece l’ha fatto.

Con costanza e volontà ferree, degne di uno di quegli eroi che la sua fantasia stava plasmando, curvo sulla tastiera fino a tarda sera, pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, Dario ha completato la sua opera ispirandosi ai romanzi che l’hanno affascinato: Il signore degli anelli, Harry Potter, Percy Jackson, La torre nera, Lorien Legacies, Il trono di spade…

La guerra del Leviatano è un fantasy che narra le avventure di ragazzi dai poteri straordinari: giovani con i super poteri che però sono anche delicati, fragili e vulnerabili come solo gli adolescenti sanno essere. Una storia semplice, a volte un po’ cruda, narrata in prima persona dai suoi protagonisti: la crescita fisica e interiore dei ragazzi, amore, violenza, sopruso, coraggio, razzismo, diversità, passione, rimorso, speranza, amicizia. Quattro le voci principali che si alternano nella narrazione, ma moltissimi sono i personaggi che parlano, lottano e soffrono attraverso la voce dei narratori e, sullo sfondo, una grande minaccia che incombe sull’umanità.

Complimenti Dario, complimenti figlio mio. Sono orgoglioso di te!

Qui potete leggere una presentazione del libro, acquistabile anche su amazon, ibs e kobo, oltre che nelle librerie tradizionali.

Leviatano

 

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Buon anno!

01 lunedì Gen 2018

Posted by Andrea in Riflessioni

≈ 26 commenti

Tag

2018, auguri, Buon anno, Happy New Year

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Molti amici mi hanno contattato qui nel blog, con e-mail privata e nella vita reale per chiedermi come mai da qualche tempo non scrivo più. Alcuni erano preoccupati e temevano che mi fosse successo qualcosa, altri, semplicemente incuriositi per la mia assenza, hanno bussato per un saluto.

Tutto questo mi ha fatto immenso piacere. Constatare che, nonostante il silenzio prolungato, molti amici e compagni di penna continuassero a ricordarsi di me, anche nel mondo frenetico e spesso effimero dei social, mi ha fatto pensare e riflettere. Forse in mezzo a tutta questa frenesia, a questo continuo vociare, a questo torrente in piena di informazioni, opinioni, contenuti, forse c’è qualcosa di solido. Forse alcune relazioni, seppure virtuali, sono più robuste e radicate di quanto si potrebbe pensare.

Vi ringrazio per avermelo fatto capire e abbracciandovi tutti virtualmente vi auguro uno strepitoso 2018, pieno di soddisfazioni, serenità, salute, amore e benessere.

 

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Visioni: le Tre Cime di Lavaredo

29 domenica Gen 2017

Posted by Andrea in Escursioni, Montagna, Riflessioni

≈ 38 commenti

Tag

Auronzo, bellezza, Cadini, cadore, Ciaspe, ciaspole, dolomiti, Dreizinnen, immensità, Lavaredo, Misurina, montagna, natura, neve, panorama, panorami, silenzio, Tre Cime, Tre Cime di Lavaredo

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Era così che volevo vederle, senza nessuno intorno, dritte e imponenti ergersi dalla terra che le ha generate, maestose e svettanti nel blu, come delle immense pale sull’altare della natura. Attorno a me regna il silenzio, rotto solo dal sibilare del vento, dall’ansimare del mio respiro e dallo scricchiolio della neve crostosa che cede sotto il mio peso.

Penso al clamore, alla confusione che regna in questi luoghi durante l’alta stagione, quando in estate la gente arriva fin qui con una breve passeggiata dopo aver parcheggiato comodamente al Rifugio Auronzo o quando, d’inverno, motoslitte rumorose e inquinanti portano qui centinaia di persone risparmiando loro la fatica e la soddisfazione di guadagnarsi la meta con le proprie gambe e il proprio sudore.

Ma in questo momento sono solo e attorno a me regna il silenzio e l’immensità.

Poco distante i Cadini svettano in cielo. Le guglie aguzze tra cui aleggiano nuvole vaporose ricordano le fauci spalancate di un drago, con denti affilati e fiato ardente che ne esce minaccioso.

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L’alito del drago ha ormai invaso le valli e solo le cime delle montagne emergono da quella marea lattiginosa.

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In questo paesaggio onirico appare tra le rocce una traccia umana, il Rifugio Lavaredo. La costruzione in pietra grigia sorge sul pianoro alla base delle Tre Cime, in una distesa cosparsa di massi caduti da tempo immemore. Man mano che mi allontano il Rifugio diventa sempre più piccolo e si confonde sempre più tra i massi fin quasi a scomparire in questa visione. Un sassolino  disperso nella distesa di roccia e neve, un punto senza dimensione nello spazio infinito.

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Sulla diversità 

05 giovedì Gen 2017

Posted by Andrea in Riflessioni

≈ 14 commenti

Tag

accettazione, adolescenza, armonia, bullismo, condizionamenti, crescita, disagio, diversità, emarginazione, età evolutiva, formazione, inclusione, inferiorità, isolamento, Lizzie Velasquez, morale, moralismo, muro, pregiudizi, psicologia, violenza

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Fonte: Linkedin – Siyana Sokolova

Prendo spunto da questo articolo del blog Le parole di Paola – Il laboratorio di Petunia 2, che vi invito a leggere, dove si racconta la storia di Lizzie Velasquez, che non conoscevo e che mi ha colpito profondamente. Volevo partire da questa storia, terribile ma tutto sommato a lieto fine, per fare una riflessione sulla diversità.

Credo che il sentirsi diversi, inadatti o addirittura mostruosi sia una sensazione che hanno provato in molti, soprattutto da ragazzi, e che sia una delle conseguenze dei grandi cambiamenti che avvengono dentro di noi durante la prima giovinezza. A chi non è successo, soprattutto da adolescente, di sentirsi non sufficientemente all’altezza, non abbastanza inserito, accettato, desiderato, amato? O Magari di sentirsi inferiore a causa di un difetto fisico, di un’intelligenza diciamo non proprio brillante, di una famiglia poco abbiente o chissà per quali altri motivi, alle volte anche solo immaginari? Continua a leggere →

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Visioni

29 martedì Nov 2016

Posted by Andrea in Montagna, Riflessioni

≈ 20 commenti

Tag

armonia, bellezza, Borca, cadore, dolomiti, felicitá, montagna, pace, panorama, Pensieri, riflessioni, serenità, silenzio, tranquillità, visioni

Domenica mattina, mentre correvo lungo la Statale d’Alemagna, all’altezza di Borca di Cadore ho avuto una visione. Il campanile della graziosa chiesa di San Rocco, con la sua bifora e l’angelo in equilibrio sulla punta del tetto a cipolla. Il blu carico del cielo, irregolarmente screziato di bianco dalle nuvole vaporose. Una nuvola più compatta, schiacciata e allungata, galleggia a mezz’aria tra il paese e il bosco e, sopra ogni cosa, regale e maestoso come un principe vestito d’ermellino, il Pelmo tutto imbiancato di neve che domina la valle a ovest del Boite.

Mi sono fermato e sono sceso a contemplare quella meraviglia, che condivido qui sotto con tutti voi. Spero che vi piaccia.

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La vera forza delle organizzazioni

24 giovedì Nov 2016

Posted by Andrea in Libri, Riflessioni

≈ 15 commenti

Tag

azienda, Candiello, capitale umano, competenze, condivisione, crescita individuale, dirigenti, economia, management, motivazione, obiettivi, organizzazione, patrimonio aziendale, personale, squadra, strategia, team building

Sto leggendo un libro di Antonio Candiello: “Economia, organizzazione e qualtà”, edito da libreriauniversitaria.it. Una frase, a pagina 12, ha colpito la mia attenzione:

Si pone quindi l’opportunità di far leva sulle competenze e sull’impegno del personale, vero patrimonio aziendale, e massima attenzione deve essere data alle esigenze di ciascun componente, favorendone la crescita individuale nell’organizzazione e assecondandone gli obiettivi motivazionali secondo modalità che richiedono un continuo aggiornamento.

È così semplice, così lineare, da sembrare persino banale: le organizzazioni sono fatte di persone e quindi per avere un’organizzazione migliore è basilare investire nel personale, nel “capitale umano”, come ormai è uso definirlo.

Catalano direbbe: è molto meglio avere dipendenti realizzati e ben pagati in un’organizzazione che funziona e di successo, piuttosto che avere personale demotivato, incacchiato in un’azienda che va a rotoli.

Giusto.

Ma guardate che non è affatto banale. Non è affatto banale e dovremmo tutti ripartire proprio da questo concetto di base: l’azienda è fatta di persone, poi viene tutto il resto. Potete mettere il miglior pilota del mondo alla guida di un’auto scarsa: non vincerete mai una gara! Potete inventare la ricetta più strafichissima che ci sia, ma se usate ingredienti scadenti il risultato non sarà quello che avevate in mente.

Nel caso delle organizzazioni gli ingredienti sono le persone, la risorsa più importante, il “vero patrimonio aziendale” come dice Candiello. Inutile elaborare teorie, diagrammi, processi, ingaggiare consulenti, fare riorganizzazioni se poi alla fine della fiera il personale non è coinvolto, motivato, appagato, ma, peggio, è sfiduciato o addirittura rema contro il management.

I manager che avviliscono e demotivano i propri collaboratori facendoli sentire inutili, che esercitano il potere umiliando le persone da cui invece dovrebbero distillare il meglio che c’è o ancora che instaurano un clima di paura, minacciando rappresaglie contro chi commette un errore, non sono degni di ricoprire tale ruolo. Hanno sbagliato mestiere.

Condividere, persuadere, responsabilizzare, premiare, dare autonomia pur nel rispetto delle sacrosante politiche aziendali, queste le parole chiave che ogni dirigente dovrebbe ripetersi ogni mattina come un mantra andando in ufficio, magari ricordandosi di non perdere quel briciolo di umanità e di umiltà che non guastano, perchè anche il più alto e ben pagato dirigente che siede su una poltrona di pelle umana ha pur sempre due occhi, un naso, una bocca e un buco del culo.

La condivisione, il fare gruppo (o team building, che è più fico ma ha lo stesso significato), la comunicazione spingono ognuno a moltiplicare le energie in campo, a mettere la propria fantasia e creatività al servizio dell’organizzazione, consentendo di raggiungere gli obiettivi aziendali e personali, facendoli diventare una cosa sola, magari persino divertendosi nel contempo, facendo sì che il lavoro non sia una condanna, un peso, ma addirittura un piacere perché si realizza sé stessi e ci si sente utili alla causa comune.

Utopia? Secondo me e Candiello no, anzi un dovere.

candiello

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Sole e luna

21 lunedì Nov 2016

Posted by Andrea in Riflessioni

≈ 24 commenti

Tag

armonia, complementarietà, contrasti, equilibrio, luna, opposti, Pensieri, saggezza, sole, Tao, Victor Hugo, yin e yang, yin yang

Siamo tutti sole e luna. Come nel mondo che ci circonda anche in noi vivono mille contrasti, un turbine di opposti che ci caratterizza e ci definisce: siamo buoni e cattivi, coraggiosi e vili, attivi e passivi, deboli e forti, amorevoli e violenti.

Quando penso a me stesso e alle mie passioni, ai miei desideri, ai miei interessi, vedo aspetti molto diversi. Ho fatto studi scientifici e lavoro nel mondo dell’informatica, ma nel contempo adoro musica, letteratura, arte e filosofia, amo in modo viscerale la natura e tutto ciò su cui non si è posata la mano dell’uomo, mi diletto in cucina e mi piace la vita attiva, ma amo anche riposare e meditare.

A volte penso che tutto ciò sia irrazionale, mi sembrano interessi contrastanti, inconciliabili. Ma poi mi torna alla mente una frase di Victor Hugo che lessi ai tempi del Liceo, una frase che diceva più o meno così:

Non vi é alcuna incompatibilità fra l’ esatto e il poetico. Il numero è nell’arte come nella scienza, l’algebra è nell’astronomia e l’astronomia confina con la poesia. L’anima dell’uomo ha tre chiavi che aprono tutto: la cifra, la lettera, la nota. Sapere, pensare, sognare. Tutto qui.

E allora penso che non c’è nulla di strano e che, anzi, le diverse passioni che ci animano non sono che l’eco delle diverse forze che vibrano e costituiscono l’Universo.

Non vi è alcun contrasto, alcuna contraddizione. Gli opposti si completano e se giustamente mescolati generano armonia. Sole e luna sono dentro ognuno di noi.

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La dura vita dello scrittore

01 martedì Nov 2016

Posted by Andrea in Libri, Riflessioni

≈ 30 commenti

Tag

autopubblicazione, autori, case editrici, Cervantes, Don Chisciotte, EAP, editori, editori a pagamento, pubblicare, romanzi, scrittura, scrivere, sel publishing

Qualche giorno fa, mentre pranzavo nel locale dove vado di solito a mangiare durante la pausa sul lavoro,  ho assistito alla presentazione di un libro. L’autore, affiancato da un intervistatore e da un’altro tizio, raccontava la propria esperienza e rispondeva alle domande nel disinteresse generale degli avventori. Tutti mangiavano e parlavano tra di loro senza degnare di uno sguardo il povero autore il quale si rivolgeva malinconicamente ai commensali nonostante questi lo ignorassero bellamente. Il chiacchiericcio generale copriva completamente la voce dello scrittore, che imperterrito continuava a parlare rivolgendosi non si sa a chi.

Vita dura per gli scrittori oggigiorno. Quando anche trovano un editore disposto a pubblicarli, devono poi affrontare le fatiche di Eracle e di Sisifo per promuovere la propria opera, destare l’interesse dei lettori e sperare che si generi quel magico passaparola in grado di far decollare le vendite.

Chi ama scrivere e sogna di veder pubblicate le proprie opere sa bene quante difficoltà, delusioni e qualche volta persino fregature attendano gli scrittori di oggi. Ma un tempo era diverso? Leggete qui di seguito cosa scrive Cervantes nella seconda parte del Don Chisciotte, anno di pubblicazione 1615:

– Ma mi dica, vostra signoria, questo libro si stampa a sue spese o ha già venduto i diritti a qualche editore?

– Lo stampo a mie spese – disse l’autore – e penso di guadagnarci almeno mille ducati con questa prima edizione che sarà di duemila copie, da vendersi a sei reali l’una, in quattro e quattr’otto.

– Vostra signoria è fuori strada – rispose Don Chisciotte – sembra proprio che sia all’oscuro del dare e avere degli stampatori e di come sono solidali fra di loro. Io vi assicuro che quando vi vedrete oberato di duemila copie, vi sentirete così oppresso da spaventarvi, e specialmente se il libro è un po’ speciale e ha qualcosa di piccante.

– Allora – disse l’autore – vorrebbe forse vostra signoria che lo dessi, per quattro soldi di diritti, a un editore che pensa anche di farmi una grazia a darmeli? Io non stampo i miei libri per farmi una fama nel mondo; perchè sono già conosciuto per quello che faccio: voglio guadagnarci dei quattrini, perchè senza i soldi la fama non conta niente.

– Dio ve la mandi buona – rispose Don Chisciotte a quel punto.

Che ne dite? Non sembra di assistere alla discussione con un aspirante scrittore contemporaneo?

Sicuramente un tempo c’erano meno scrittori, le case editrici non erano inondate da migliaia di proposte di pubblicazione, ma è anche vero che una volta c’erano molti meno lettori di oggi e che i costi di stampa e distribuzione erano più elevati. Insomma, penso che gli scrittori abbiano sempre avuto vita dura, ieri come oggi.

E la vostra esperienza qual è? Avete mai provato a pubblicare i vostri scritti? Avete trovato un editore che ha creduto in voi o avete ceduto alle lusinghe di un editore a pagamento? Oppure non vi siete posti il problema e vi siete lanciati nel self-publishing, come lo scrittore del brano qui sopra tratto dal Don Chisciotte?

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La lezione di Don Chisciotte

15 sabato Ott 2016

Posted by Andrea in Libri, Riflessioni

≈ 9 commenti

Tag

avere o essere, Cervantes, coerenza, Don Chisciotte, giustizia, modestia, onestà, principi, sancio panza, serenità, umiltà, valori, virtù

donquixote

Non nascondere le tue umili origini, non sentirti a disagio nel dire che sei figlio di contadini, perchè se non te ne vergogni, nessuno verrà a rinfacciartelo; fatti vanto di essere un umile virtuoso piuttosto che un peccatore superbo. Non si contano quelli che sono saliti da umili origini a dignità pontificia o imperiale, e di questa verità potrei portarti tanti esempi da stancarti.

Guarda, Sancio, se percorri la strada della virtù e ti compiaci di fare azioni virtuose, non avrai da invidiare ciò che hanno principi e signori; perchè il sangue si eredita e la virtù si acquista e, di per sé, vale più del sangue.

Queste le parole che il Cavaliere della Mancia, nella seconda parte dell’opera di Cervantes, rivolge a Sancio Panza, quando lo scudiero si appresta a diventare Governatore.

In quell’epoca, quando la differenza tra le persone era tracciata nettamente alla nascita come da un solco profondo che separava i nobili dagli umili, lo scrittore spagnolo metteva in bocca al suo strampalato eroe queste parole così semplici e lineari, così apparentemente scontate, eppure assolutamente rivoluzionarie ancora oggi.

Guardiamoci attorno, quante persone sono disposte a tradire i valori in cui credevano pur di arrampicarsi sulla scala della vita e ottenere potere, ricchezza, prestigio? Quanti truffatori, portaborse, ruffiani, invidiosi, politicanti, furbetti, profittatori, manager da strapazzo, sfruttatori si agitano disordinatamente attorno a noi? Quanti piccoli uomini e piccole donne hanno rinunciato ai propri princìpi e valori per una misera carriera, posizione, tornaconto, vantaggio?

“Percorri la strada della virtù”, dice Don Chisciotte.

Percorri la strada della vita a testa alta, dico io, senza dovere niente a nessuno e senza temere il giudizio altrui perché la tua coscienza è tranquilla.

E se riuscirai a vivere così non  c’è niente e nessuno che possa turbarti. Nemmeno il fango che potranno tirarti addosso, né la calunnia più infame.

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Qualche suggerimento per il Commissario

09 domenica Ott 2016

Posted by Andrea in Riflessioni

≈ 4 commenti

Tag

Agenda Digitale, Agid, Amazon, ANPR, burocrazia, centralismo, CIE, cloud computing, CNS, Commissario, Diego Piacentini, firma digitale, generosità, Give Back, informatica, innovazione, karma yoga, Pubblica Amministrazione, Renzi, restituzione, semplificazione, SPID

Come avevo anticipato la scorsa settimana, con il dovuto rispetto e consapevole che mi sto rivolgendo a una persona molto più esperta e preparata di me, mi permetto di dare qualche suggerimento a Diego Piacentini, neo Commissario per l’Agenda Digitale nazionale, accompagnando queste proposte con un grosso in bocca al lupo, perchè la sfida è veramente titanica. Continua a leggere →

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