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Che ci fa un orso nel deserto? L’orso sono io (questo è risaputo), il deserto è stata la meta del nostro ultimo viaggio: Abu Dhabi e Dubai, Emirati Arabi Uniti.
Confesso che ero partito con un po’ di scetticismo e chi mi conosce me l’aveva anche detto: che ci vai a fare? Proprio te così amante dei boschi e delle montagne. In effetti è stata mia moglie Silvia che, essendo architetto, desiderava vedere le opere colossali realizzate da questi signori del petrolio.
Devo dire che alla fine il viaggio è piaciuto anche a me: ho visto edifici incredibili, opere avveniristiche, un crogiolo di etnie, culture, lingue e religioni, un mix assurdo di antico e moderno, tutto apparentemente perfettamente integrato come in una immensa macedonia dove la diversità degli ingredienti è proprio il segreto della bontà del risultato finale. A riprova di ciò vi propongo questa foto, scattata nel Dubai Mall, il centro commerciale più grande del mondo: uomini con la kefiah che discutono di affari, donne con il burka che camminano vicino a ragazze con gli shorts tra le vetrine di Armani e Louis Vuitton.

All’interno del Dubai Mall, tra Armani, Louis Vuitton, kefiah e burka
Oppure quest’altra, dove passeggeri in attesa di essere traghettati da un’abra sul Creek, il fiume di Dubai, consultano i loro smartphone.

Passeggeri in attesa di esere traghettati su un’abra
Nei prossimi post conto di raccontarvi qualcosa di più preciso e dettagliato, per il momento vi lascio qualche informazione pratica.
Abu Dhabi e Dubai fanno parte degli Emirati Arabi Uniti e si trovano sulla costa orientale della penisola araba, affacciati sul Golfo Persico. Il Tropico del Cancro passa prorio qui, pertanto il clima può essere decisamente molto caldo, con temperature prossime ai 50 gradi in estate. La primavera è forse il periodo migliore per un viaggio da queste parti: poche piogge, giornate abbastanza lunghe, caldo sopportabile (max 30-35 gradi in aprile).
Il volo fin qui dura sei ore scarse e all’arrivo bisogna spostare le lancette in avanti di tre ore (due quando in Italia è in vigore l’ora legale). La moneta locale è il dirham e vale 0,25 euro, pertanto è abbastanza agevole confrontare i prezzi, basta dividere per 4 la cifra che vi diranno; ciò è molto utile se vi mettete a contrattare in qualche souk, dove la velocità di ragionamento vi consentirà di spuntare prezzi migliori.

Un souk di Dubai
Pur essendo città cosmopolite, la cultura locale è decisamente tradizionale: quasi impossibile trovare alcol e carne di maiale, a meno che non vi mettiate a cercarle appositamente, e alle ore prestabilite (comprese le 5 del mattino!) da tutte le moschee si leverà il canto del muezzin, registrato e amplificato da moderni altoparlanti, giusto per dare un tocco di modernità.
Potete venire qui e girare tranquillamente per le strade anche la sera. La criminalità è quasi completamente assente e le persone sono molto gentili, soprattutto con le donne che se non si coprono con il velo saranno doverosamente osservate e ammirate.
Nei quartieri più moderni, dove sorgono i grattacieli più imponenti, gli spazi sono notevoli, sappiatelo, anche se non si direbbe perchè tutto è ben proporzionato e non sembra di dover camminare a lungo per arrivare a quel particolare palazzo che sembra così vicino… ma si tratta di un’illusione ottica e per superare quattro isolati rischiate di dover camminare per diverse centiania di metri soto il sole cocente. Così ad Abu Dhabi si usa molto il taxi (numerosi, efficienti, economici, tutti dotati di tassametro), mentre a Dubai si usa la metro (modernissima, efficiente e con delle stazioni fantascientifiche) per gli spostamenti lunghi, il taxi per quelli brevi e l’abra (imbarcazione tradizionale) per traghettare da una sponda all’altra del Creek.
Un’ultima curiosità sul cibo. Si mangia di tutto, anche italiano, ma io vi consiglio uno dei tantissimi ristoranti arabi che potrete trovare un po’ ovunque. Noi ci siamo trovati molto bene con la cucina libanese, molto diffusa e di ottima qualità.

Un gustoso antipasto libanese: hummus, pane arabo caldo e cocktail di frutta
Come vi dicevo, nei prossimi post vi racconterò qualcosa di più specifico e pubblicherò soprattutto molte foto, nel frattempo se avete qualche curiosità chiedete pure.
Bentornato Andrea! E io che ti credevo isolato su qualche cima asiatica.
Bel viaggio però questo, molto diverso dalle tue solite mete, ma l’importante è che ti sia divertito. Io non ci sono mai stata, mio marito invece spesso per lavoro per cui ho molto materiale a casa.
Aspetto le tue foto!
Un abbraccio e a presto 😊
Primula
Grazie Primula! E’ stato un viaggio interessante, non pensavo che mi avrebbe preso e invece… Paesi arabi ne ho visitati tanti, ma questo è diverso, in bilico tra rigida tradizione (mai visti tanti burka) e modernità estrema. Da visitare. Ciao e buon XXV aprile!
Bentornato! Potresti mettere a scrivere guide, sei molto bravo nelle descrizioni. Attendiamo i prossimi post.:)
Grazie Stefi. A volte ci penso sai? Mi piacerebbe cambiar vita, dedicarmi a qualcosa di completamente diverso, come il blogger viaggiatore. Chissà…
Buon XXV aprile a te!
Ciao Andrea, sempre interessante passare a trovarti! 65Luna
Ed è sempre un piacere ricevere le tue visite!
Io ieri ho fatto 2 passi al nuovo centro commerciale di Arese. Ci sono andato a piedi sia per smaltire la grigliata del 25 aprile, sia per evitare le code.
Una volta dentro………….. secondo me è una lezione di psicologia.
L’Umano è davvero uno strano animale.
Sono schizzato fuori dopo 10 minuti e son tornato a camminare per km sotto al sole con la brezza fresca della primavera.
Col vento che c’era, da Arese si vedeva la Grigna e la Grignetta. Io guardavo quelle montagne e sapevo che di sicuro c’era qualcuno lassù che stava guardando verso la pianura. E come io potevo vedere la montagna, anche loro potevano vedere Arese…magari con un buon binocolo avrebbero visto il centro commerciale….
Avrei voluto nascondermi.
Se escludiamo gli ordigni bellici, centri commerciali e telefonini sono le peggiori invenzioni degli ultimi 100 anni. Entrambi annichiliscono il tessuto sociale, i primi desertificando i luoghi fisici della socialità (centri storici, piazze e vie dei paesi), i secondi creando una nuova socialità fasulla che si sviluppa nell’etere.
Il risultato più evidente sono gli zombi che pascolano distrattamente nei centri commerciali mentre pigiano i tasti dello smartphone.
Bella l’immagine degli zombi nei centri commerciali con la faccia inespressiva china sul telefonino! 😀 😀
Già, ancora più divertenti quelli con la faccia sorridente sul cellulare mentre camminano da soli e vanno a sbattere contro qualche ostacolo 😄
Fin’ora non ne ho visti.
Ma ti dirò… spero di non essere io il primo 😀
Andrea ti ho ritrovato. Bellissimo il tuo viaggio e meno male che Silvia ti ha convinto. Non si può mica vivere di sola montagna e boschi 🙂 Tua moglie architetto lo è anche mia figlia che piacevole sorpresa. Tra un po’ se tutto va bene sono tra i canyon degli states 🙂 E’ già da un po’ che faccio scongiuri affinché questo sogno si materializzi. Un caro abbraccio Bea
Hai ragione 👏
Immagino l’eccitazione che stai provando per la tua prossima partenza. Vedrai, è uno dei viaggi più belli che si possano fare, non te ne pentirai.
Speriamo 🙂 Oggi ho ritirato i documenti e mi hanno regalato una guida bellissima. Vado matta per queste cose 😉
Quando partite?
Andrea sono emozionantissima. Per scaramanzia non comunico la data e spero che riesca a partire. Sembra che il mondo intero ce l’abbia con questo mio viaggio. Nonni che si ammalano, noi che ci stiamo facendo venire l’ansia, insomma non sono psicologicamente in grande forma. Un caro saluto Bea
Ah come ti capisco. Vedrai che andrà tutto bene e nel dubbio… parite lo stesso!
Grazie Andrea sto proprio incrociando le dita 🙂
Aspetto le foto.
Viaggio interessante, personalmente non mi entusiasma, almeno per le costruzioni.
Arriveranno presto.
Anch’io la pensavo come te e invece poi sono stato veramente colpito dalla grandiosità di certe opere e anche dalla loro bellezza, d’altra parte ci hanno lavorato i più grandi architetti del mondo
Purtroppo, pur reiconoscendo la maestosità di questi lavori, tiro sempre verso la natura.
Capisco perfettamente, anch’io come sai la penso così