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coerenza, corruzione, dimissioni, etica, giustizia, guidi, Legge, ministro, morale, moralità, Pensieri, politica, regole, riflessioni
Mia moglie dice che sono troppo rigido. Detto da una donna potrebbe sembrare un complimento, ma in questo caso non ci sono doppi sensi, il significato è letterale: rigido, inflessibile, quadrato, intransigente, rigoroso. Ebbene, sono d’accordo con lei e sto cercando di migliorare. Ogni tanto però penso che un po’ di rigidità in questo povero Paese, in questa Italietta sempre più allo sbando, forse ci vorrebbe.
Siamo un Paese di furbetti, di gente che timbra il cartellino e se ne va al mare, che passa con il rosso e non si ferma sulle strisce, che non rispetta le code e le precedenze, che cerca sempre la scorciatoia e la raccomandazione. Siamo il Paese dei Ministri che si fanno gli interessi propri, dei propri compagni industriali, dei propri genitori banchieri, dei propri figli, degli appartamenti regalati con vista Colosseo. Siamo il Paese delle leggi ad personam, dei conflitti di interesse, dei corrotti e dei concussi.
Scusate, ma io sono troppo rigido e non vedo differenza tra il Ministro che cura i propri interessi, il grande corruttore, il piccolo burocrate che accelera una pratica per 50 euro e l’automobilista che non rispetta le strisce pedonali. Le Leggi e le regole si rispettano tutte, grandi e piccine, piacciano o non piacciano, che le si condivida o meno. Lo so, sono troppo rigido, ma la penso così.
Quando ci lamentiamo dei politici, dei corrotti, degli evasori, degli sfruttatori, dei furbetti di ogni risma, provenienza e colore, domandiamoci da dove viene questa gente: sono cittadini come noi, magari colti e intelligenti, ma sono persone pronte a chiudere un occhio, a rinunciare alla propria moralità, a distinguere le regole che si devono seguire da quelle che si possono infrangere.
Allora sapete cosa vi dico? Sono contento di essere rigido.
Se ti consola (mal comune, mezzo gaudio) sono rigida anch’io.
Però hai ragione: meglio così 🙂
Non mi consola ma mi fa molto piacere!
Grazie Chiara 🙂
Condivido e mi dispiace. Ogni tanto mi piacerebbe vedere più giustizia intesa come rispetto del prossimo e non dei propri interessi prima di tutto. Soprattutto da parte di chi ci governa. Perchè per fortuna, nel piccolo, ci sono tante persone che invece dedicano il loro tempo ad aiutare, condividere, crescere…Buon fine settimana Andrea
Hai ragione carissima, c’è tanta brava gente al mondo. Anche nei posti di potere, nelle stanze dei bottoni, anche in politica ci sono persone oneste. È questa la vera distinzione che dobbiamo fare: tra onesti e disonesti, giusti e ingiusti, pacifici e violenti, non certo tra bianchi e neri, cristiani e musulmani o maschi e femmine.
Ecco…poi sento il radiogiornale e mi chiedo se l’onestà interiore e la coerenza possono essere compatibili con la politica del nostro bel paese…
È quello che mi domando anch’io. Ma me lo chiedo anche semplicemente andando per strada: vedo tanta gente comune comportarsi in modo incivile, senza alcun rispetto non solo delle norme ma anche del semplice buon senso. E allora mi chiedo perché meravigliarci di casi come quello della Guidi: i politici sono la perfetta sintesi della nostra popolazione. Per fortuna ci sono anche molte persone oneste.
Condivido 🙂
Io a volte litigo con mio marito per il contrario, cioè perché lo vorrei più rigido, nel senso che dici tu. Con una precisazione: le leggi e le regole si rispettano tutte, piacciano o non piacciano, fino a quando non violano la dignità delle persone. Può sembrare banale e ovvio, ma non è sempre così, senza andare agli estremi, penso a quando si voleva imporre (e forse per un certo periodo la norma era anche in vigore) ai medici di denunciare gli immigrati senza permesso che andavano a farsi curare. Credo che ci siano leggi che vanno violate, prendendosene la responsabilità ovviamente. Ma quanto alle piccole corruzioni, i piccoli egoismi, le autoindulgenze, creano danni quanto e più dei grandi crimini, e non solo perché più diffusi, ma anche perché quando ci si giustifica per aver messo i propri interessi davanti a tutto il resto su piccole cose, si rischia di finire poi a giustificarsi e giustificare altri (e votarli, magari) che lo fanno su cose più grandi.
Hai centrato la questione, si può anche decidere di violare una legge che si ritiene sbagliata, la Storia è piena di questi casi: da Ghandi a Martin Luther King a… Gesù! Anche oggi c’è chi si incatena davanti alle aule dei tribunali, chi sale in cima alle torri per difendere il posto di lavoro, chi fa sit in davanti al Parlamento, ma sempre se ci toccano nel nostro piccolo. Ieri si occupavano le scuole per protestare contro la guerra in Vietnam, si scendeva in piazza per divorzio e aborto, oggi ognuno a guardare il proprio orticello e chisseneimporta della fine che fanno gli altri.
“Mors tua vita mea”, “fatti furbo”, “accá nisciuno è fesso”… Questi i modi di dire degli italiani.
No, non riesco a vedere alcuna differenza tra il piccolo sotterfugio meschino e il grande intrallazzo. L'”onesto cittadino” che trova un portafoglio per terra, si intasca le banconote e mette il resto nella cassetta delle lettere è la stessa persona che, assunto un incarico pubblico, sarà alla mercé di mafiosi e corruttori.
Non ci sono mezze misure.
In effetti più passano gli anni e anch’io mi ritrovo sempre più spesso meno tollerante al modo di comportarsi della stragrande maggioranza di gente, come dici tu Andrea, nel passare con il rosso, non fermandosi sulle strisce pedonali e non pagando il biglietto in tram. Talmente intollerante da farmi venire acidità allo stomaco e da cambiar canale quando alla TV compaiono le varie inchieste shock su questo o su quello scandalo e (devo fare attenzione) da perdere le staffe se sto facendo buono buono la fila in qualche ufficio e qualcuno con una scusa salta la coda. Si, non dobbiamo poi meravigliarci se questo o quel ministro si comporta di conseguenza dando poi valore aggiunto alla propria famiglia, ma visto che siamo in tanti a pensarla in questo modo perché sono sempre di più quelli che buttano la carta per terra anziché nel cestino? E abbiamo visto che anche i più integerrimi poi riescono pure loro a cadere dai tacchi. 😣
Come dici tu è anche l’età che ci fa reagire così. Dopo tanti anni non riesco più a sopportare l’egoismo imperante, il mancato rispetto delle basilari regole della civile convivenza, quelle cose semplici semplici che una volta ti insegnavano a scuola. Però il fatto che siamo qui così in tanti a dirci queste cose significa che la battaglia non è persa, anche se non sarà mai neppure del tutto vinta.
Rigidità e intolleranza mal comune, da quanto leggo. O bene comune?
Il proverbio dice che il pesce puzza dalla testa, politici e dirigenti ce lo ricordano ogni nano secondo, ma anche nel basso si trova il menefreghista, il “a posto io a posto tutti”, il “chissenefrega” della raccolta differenziata … solo per citare gesti di vita ordinaria e non entrare nell’ambito più ampio di corruzione e raccomandazione.
Mai pensato a quanto una riunione condominiale sia paragonabile a un microcosmo sociale? Ecco, e mi fermo qui …
Non credo che l’intransigenza sia un disvalore, magari va un po’ ammorbidita ma mai negoziata; è ciò che ci permette di vivere nella sincerità e onestà.
Ciao Andrea!
Primula
Hai sintetizzato molto bene cara Primula. La parola “rigidità” porta con sé un significato negativo, perché evoca l’ottusa intransigenza, la poca disponibilità, ma se penso alla tendenza dilagante a giustificare ogni cosa, soprattutto quando fa comodo, allora forse è meglio la rigidità, purchè parta da principi e valori non egoistici.
Rigore sarebbe la parola più giusta, ma anche rigidità, rigidità verso chi sbaglia sapendo di sbagliare, verso chi truffa, verso chi ruba, verso chi danneggia la cosa pubblica, verso i violenti, verso i furbastri. Basta capire, basta giustificare.
Un caro saluto e buona domanica
hai perfettamente ragione Andrea: Si, fai bene ad essere rigido, siamo in pochi ma esistiamo. Un abbraccio
Grazie Enrico, non siamo poi così pochi. Vedo molte persone che qui hanno testimoniato il loro senso di nausea verso il marciume che ci circonda.
Un abbraccio a te e buona domenica
Che dire Andrea? Faccio fatica a condensare il fiume di pensieri che mi si apre di fronte a queste tue parole, ma per una volta voglio almeno provare a dire la mia, nonostante, come credo tu sappia, io abbia spesso qualche resistenza nel condividere le mie opinioni…
Come non essere d’accordo, in linea di principio, con quello che dici?
C’è stato un tempo in cui pensavo realmente che nel mondo esistessero solo il bianco e il nero. Una cosa ai miei occhi non poteva essere che giusta o sbagliata, vera o falsa. Mi sembrava talmente ovvio… e ancora oggi a volte, per un attimo, mi sembra di una tale evidenza… Ma forse gli anni che passano mi hanno un po’ rammollito, o forse i muri su cui ciecamente ho sbattuto il naso hanno sortito il loro effetto… Ora, riflettendo nel silenzio della mia stanzetta, vedo sempre di più solo una moltitudine infinita di toni di grigio; vedo estremi opposti che convivono in tutti noi. Il bello e il brutto, il buono e il cattivo, la verità e la menzogna. Conclusione? Andrò controcorrente ma credo di essere diventato meno rigido, anche se più di qualcuno tra quelli che mi conoscono forse non sarebbe d’accordo… Per quanto riguarda le regole, sono moderatamente convinto che non si possa prescindere da considerazioni di “peso” e “misura” quando si parla di una loro trasgressione. Voglio dire… rubare una mela non è come rubare un’auto, e su questo, in linea di massima, oso pensare che ci sia poco da discutere. Le persone, gli eventi, vanno sempre analizzati in modo elastico, flessibile, ampio, da più punti di vista. Perché la verità in realtà non esiste. Esistono solo i fatti. Ma questi possono sempre essere interpretati in modi differenti…
Certo, purtroppo è un fatto innegabile che la nostra classe dirigente è a dir poco imbarazzante. Ma è lo specchio della nostra società. Nella popolazione italiana manca un senso civico forse più presente in altri ambiti europei, e non solo. E a volte davvero quasi mi vergogno di essere italiano. Niente di nuovo. Anch’io sono stanco di tutto questo. Come non esserlo? Ma siamo davvero certi che, proiettati gradualmente al potere, non ci comporteremmo allo stesso modo? Magari con qualche piccola differenza di “peso” e “misura”…
Spesso, dopo la periodica nuotata mattutina, torno a fare colazione nel solito posto, dove ormai mi conoscono e mi dicono… “Il solito cappuccino con poca schiuma?” La ragazza sorride, io sorrido. Passa qualche minuto e vado alla cassa. Pago, e aspetto fiducioso lo scontrino, che il più delle volte non arriva. Ed io, nonostante il mio bel pensare, purtroppo non ce la faccio a fare l’intransigente. In realtà so che in parte la disapprovo e in parte la capisco… anche se quando esco, mi sento ridicolo a dirlo, ma davvero ho un piccolo peso in più sulla coscienza… Perché mi ritengo una persona onesta ma finché non cambio io, diventando “rigido” almeno su queste che sembrano piccole cose (ma in realtà la vita è fatta di un insieme di piccole cose no?), non posso proprio pretendere di fare la morale a nessuno…
Ammazza che papiro ho scritto… Ho il pane nel forno… Buona serata Andrea!
Accidenti Mauro, tu parli poco, ma quando parli… Sei come un capo indiano che pesa bene le parole e poi, zacchete, pronuncia un discorso di quelli che lasciano il segno.
Hai ragione, il bianco e il nero assoluti non esistono, siamo circondati da una moltitudine infinita di toni di grigio e quando dobbiamo decidere se fare o non fare una certa cosa, se accettare o rifiutare, premiare o punire, ammettere o non ammettere, ci troviamo in difficoltà e iniziamo ad analizzare le cose, cerchiamo di capire se siamo più verso il bianco o più verso il nero. La persona onesta, retta, coscienziosa basa la sua analisi su elementi oggettivi, fa un’analisi impersonale cercando di astrarsi e di non ascoltare il proprio interesse privato. Chi invece tanto giusto non è pensa innanzitutto: che cosa ci guadagno? Come posso sfruttare quata cosa a mio vantaggio? O, peggio ancora, non ammette nemmeno a se stesso che sta facendo i propri comodi e trova qualche giustificazione. La mente umana è molto brava in questo, a rigirare le cose in modo da giustificare e rendere digeribile anche le cose più schifose.
Oggi la Ministra Guidi ha detto di avere solo informato il proprio compagno di un provvedimento che era già noto a molti. Si certo, infatti questo signore ha subito pensato di chiamare qualcun altro per passare l’informazione, guarda caso proprio a quel qualcuno che gli avrebbe assicurato un subappalto milionario. L’ex Ministro Lupi aveva procurato un incarico a suo figlio, a sentire lui in cambio di niente. Scaiola si è trovato intestato a sua insaputa un appartamento in centro a Roma, Formigoni andava in vacanza ai Caraibi e in Costa Smeralda su yacht di lusso senza spendere un euro. Abbiamo tanto criticato Berlusconi per i suoi palesi e mostruosi conflitti di interesse, ma questi cosa sono?
Certo, rubare una mela e rubare un’auto è diverso, ma se chi ruba la mela domani si trovasse al vertice di un Ministero cosa farebbe? Siamo certi che l’uomo qualunque, l’uomo della strada che contesta i grandi corrotti sarebbe migliore?
Be’ ho scritto un bel papiro anch’io no?
A proposito, il pane si è bruciato?
Tutto a posto! 😉
El pan jera bon?
Orko kan se l’è bon! 🙂
Sto meditando di farlo anch’io, volevo iniziare dalla pasta madre. Che farina mi consigli? Ho letto gente che consiglia la 0, altri la Manitoba, altri ancora integrale sennò non è pane… Ti cossa ti disi?
Mah, io non ci dò molta importanza. Secondo me dipende dal tipo di pane che intendi fare più spesso. Se sarà un pane integrale, forse è meglio avere una pasta madre integrale, e così via. Io trovo che ciò che conta davvero è utilizzare ingredienti di qualità, e quindi una farina di qualità. Per il resto, dipende dalle preferenze…
In linea con i toni di grigio no?
Ineccepibile 😄😄😄
Ho letto il tuo post e i commenti, quindi non mi va di aggiungere altro visto che sono abbastanza d’accordo con tutti, soprattutto con chi oltre il b/n vede anche le sfumature del grigio. Infatti prima ero molto piú intransigente, ora mi piace non giudicare subito istintivamente, ma sospendere il giudizio, vedere e verificare i fatti non tanto per come mi appaiono o come vogliono farli apparire, ma approfondendo, confrontando fonti diverse (è sempre stata una mia mania) per scoprire non tanto la verità, ma almeno qualcosa che si avvicini ad essa il piú possibile.
Caro Andrea, non mi sembri rigido, ma rigoroso: è esattamente ció che manca alla stragrande maggioranza delle persone che ci circondano, cittadini-elettori affascinati da chi fa il furbo, da chi ha potere o finge di averlo, dal dirigente all’usciere…
Noi comunque non siamo maggioranza in questo Paese, ma non dobbiamo mollare (anche perchè non sapremmo fare diversamente).
Un saluto caro
Cristina
Grazie del tuo commento Cristina. Sono d’accordo con te sulla necessità di essere flessibili con le persone, perché il mondo è pieno di grigi, come diceva Mauro, e non è detto che ciò che per noi è neo o bianco lo sia per tutti. Altra cosa è chi si “inganna” volutamente per comodità, ossia chi fa finta di non vedere una cosa che è palesemente… grigia scura, ma così scura che possiamo tranquillamente trattarla come se fosse nera, chi dice “vabbè tanto per una volta…” Oppure “massí dai, tanto lo fanno tutti…”.
Ecco, io sono stanco di questo e quindi preferisco passare per rigido.
Lo dico anche io a mio marito…65Luna
Noi uomini duri… 😄
La rigidità ci vuole quando si pensa al bene della comunità e di riflesso a quella personale. Se ognuno di noi facesse il suo lavoro con onestà non saremmo ridotti così…Mio marito per essere inflessibile al lavoro ha subito una grave calunnia che ha colpito duramente melissa, ma quando ha saputo da chi veniva ha detto che questo la rendeva ancoira più orgogliosa dell’onestà di suo padre. E siamo a buon punto. Dobbiamo insegnare ai nostri giovani l’onestà verso loro e la comunità.
Mi piaci se sei “rigido” 😉 😀
Grazie Paola, il fatto è che l’onestà bisogna avercela dentro come valore di base, grazie all’educazione che ci è stata impartita fin da piccoli. Come dici giustamente tu bisogna iniziare dai nostri figli, con l’esempio, come ha fatto tuo marito, pagando alle volte anche un prezzo perché alle volte è più semplice essere disonesti che onesti e non sempre chi si comporta rettamente viene premiato.
Anch’io sono una ”rigida” allora e me ne vanto pure. e sapessi quanto mi fanno arrabbiare coloro i quali si adeguano al malcostume dilagante con la scusa ”che tanto fan tutti così”. Se l’educazione civica tornasse ad essere insegnata nelle scuole, forse ne verrebbe fuori qualcosa di buono. Così come siam messi, senza controlli e buon esempio, dobbiamo subire chi passa col rosso e ti guarda malamente se provi ad arrabbiarti, ciclisti che in gruppo pedalano ignorando volutamente che la strada imboccata non è una pista ciclabile e quant’altro, lavori stradali lasciati a metà, mazzette che circolano senza ritegno alcuno…Insomma meglio esser rigidi. Almeno si ha la soddisfazione di essere fuori dal giro, ed essere originali. Un caro abbraccio. Isabella
Parole sante cara Isabella! Finchè possiamo permettercelo restiamo così, sempre meglio avere coscienza pulita e testa alta.
Decisamente mio caro Andrea. Un caro saluto. Isabella