Da qualche anno il nome di quest’isola è indissolubilmente legato al dramma dei migranti. Quando ho detto ad amici, colleghi e conoscenti che andavo in vacanza a Lampedusa, ho visto spesso sguardi sorpresi, come se ormai l’isola fosse solo un grande centro di accoglienza per questa povera gente. Eppure Lampedusa è molto di più e merita assolutamente di essere visitata.
Lampedusa, Linosa e Lampione, le isole Pelagie, sono tre perle in mezzo al Mediterraneo, con un mare cristallino e una fauna sottomarina da fare invidia a Corsica, Sardegna e isole greche. L’accoglienza e la cucina sono quelle tipiche siciliane, anche se siamo a pochi chilometri dalla Tunisia e dal punto di vista geologico siamo più in Africa che in Europa. I prezzi sono bassi e i collegamenti sono facili, con Volotea si arriva direttamente e in meno di due ore. Insomma, cos’altro devo dire per convincervi? Non mi credete ancora? Allora lasciamo la parola alle immagini.
Come prima cosa vi mostro la spiaggia più famosa di Lampedusa, che a mio avviso è anche una delle più belle del mondo: la spiaggia dei conigli, di fronte all’omonima isola, è parte di una riserva naturale istituita dalla Regione Siciliana e gestita da Legambiente, dove nidificano le tartarughe caretta caretta e con un’abbondanza incredibile di vita marina. Anche solo una nuotata in queste acque giustifica il viaggio!
Niente male no? E vi assicuro che vista dal vivo toglie veramente il fiato. Ma non è finita, guardate le foto che seguono: tutti posti che potrete raggiungere più o meno comodamente, a piedi o in barca.
Ma cosa fare a Lampedusa? Innanzitutto un bel giro in barca dell’isola. Potete noleggiare un piccolo motoscafo al porto, ma io vi consiglio assolutamente di aggregarvi ad una gita organizzata. Non temete, nessuna scena apocalittica come quelle che si vedono nell’arcipelago della Maddalena in Sardegna, con barconi stipati all’inverosimile e un piatto di pasta scotta a mezzogiorno. Qui le gite in barca sono esperienze memorabili. Innanzitutto il prezzo: 35 euro a persona ed è inutile che cerchiate di spendere meno, il prezzo è quello ed è praticato da tutti gli operatori. Ma come scegliere allora? Andate al porto e cercate la barca che vi piace di più o il capitano che vi sta più simpatico. Io ne ho provati diversi e sono tutti di ottimo livello: le barche non vengono riempite di passeggeri, si sta comodi e c’è posto per tutti, al sole e all’ombra. Si visitano le calette più belle e tranquille, con tanto tempo per fare bagni e prendere il sole, e a pranzo sarete coccolati come non potete nemmeno immaginare, con prelibatezze della cucina siciliana preparate a livello di ristorante stellato! Da questo punto di vista vi consiglio Simone Carnevale e la sua barca Greta. Se non credete a me date un’occhiata a cosa si dice su Tripadvisor. Anche il Delfino Bianco è un’ottima imbarcazione, con capitano e aiutanti simpatici e alla mano e un ottimo cuoco che fa persino i menu differenziati (quando sono andato io c’era un ragazzo celiaco a cui hanno garantito piatti senza glutine). So che rischio di essere ripetitivo, ma ribadisco nuovamente il concetto: partecipate ad una di queste escursioni, non ve ne pentirete!
Per andare a zonzo per l’isola noleggiate uno scooter o un’auto scoperta (molto caratteristiche qui le Mehari), ma molti hotel e residence mettono a disposizione navette gratuite da/per le principali spiagge, inoltre ci sono i mezzi pubblici.
Alla sera dovete assolutamente concedervi un aperitivo in Via Roma. Non sto parlando del solito aperitivo slavato con qualche patatina. L’aperitivo lampedusano è un’esperienza unica e consiste in una bevanda a vostra scelta accompagnata da una lunga serie di piatti mediterranei di terra e di mare, di solito a buffet: caponata, sarde preparate in 100 modi diversi, cous cous di pesce, calamari, frittura, gamberi e ancora pizze, focacce, pasta, paella, verdure di ogni genere. Costerà un occhio della testa? Macchè: 10 euro al massimo, ma si trova anche per 6-7 euro, compreso un drink a vostra scelta. Insomma, altro che aperitivo, è una vera e propria alternativa alla cena!
Dopo l’aperitivo potete concedervi una passeggiata in Via Roma, la via dello struscio di Lampedusa, piena di bancherelle dove si vendono prodotti di artigianato molto belli e oggetti vari a prezzi molto vantaggiosi.
Se avete ancora uno spazietto e vi è rimasta la voglia di qualcosa di dolce, vi consiglio una granita al Bar dell’Amicizia. Chi non ha mai assaggiato la vera granita siciliana deve assolutamente provarla e resterà sorpreso da quanto è cremosa e buona. Provatela al gusto di mandorla, pistacchio, gelsi e fichi d’india: una leccornia! Se volete provare qualche ristorante ce ne sono a volontà, con ampia scelta di pesce fresco locale, tra cui consiglio vivamente la pasta con i ricci di mare.
Già che siete qui non potete non visitare Linosa, la seconda isola delle Pelagie. Per raggiungerla avete tre possibilità:
- Andate al porto di Lampedusa e scegliete una di quelle barche che propongono l’escursione a Linosa
- Acquistate un biglietto di Aliscafo (www.usticalines.it) con cui recarvi a Linosa e, una volta arrivati a destinazione contrattate con i diversi operatori locali un giro dell’isola in barca
- La sera prima dell’escursione vi recate all’agenzia Isolabella, in Via Roma a Lampedusa, e acquistate un “pacchetto”comprensivo di giro in barca di Linosa, escursione a terra e pranzo a cui dovrete sommare il costo del biglietto dell’aliscafo.
In tutti e tre i casi spenderete più o meno la stessa cifra, circa 80-85 euro a persona, che non è poco, ma dovete considerare che avete il viaggio andata e ritorno da Lampedusa, un pranzo a base di pesce, un’escursione in barca e una nell’interno dell’isola. Inoltre a Linosa non c’è tutta la concorrenza che c’è a Lampedusa e quindi i prezzi sono in generale più alti. Comunque la pensiate sul prezzo vi assicuro che ne vale assolutamente la pena.
Per scegliere bene bisogna poi fare alcune considerazioni. Le barche che partono da Lampedusa sono abbastanza grandi, ottime per la traversata in mare aperto e avrete la possibilità di avvistare delfini e tartarughe, che invece in aliscafo non potrete vedere. Una volta a Linosa però le barche lampedusane, proprio perché più grandi delle barchette locali, non si muoveranno agilmente tra scogli e faraglioni. I barchini dei linosani invece (consiglio quello del “Barone”) vi porteranno invece in posti magnifici che una barca più grande non può raggiungere. Ora avete tutte le informazioni, vedete voi cosa fare. Ah dimenticavo: se scegliete di andare con l’aliscafo non acquistate il biglietto online, andate al porto vecchio e acquistatelo in biglietteria, risparmierete (strano ma vero!).
Ecco qui sotto alcune foto di questa perla vulcanica che misura solamente 7 chilometri di diametro.

Cala Pozzolana, dove attraccano gli aliscafi, ha dei colori incredibili: marrone, ocra, verde, che risaltano sul blu scuro del mare

La “Piscina”: una cavità sulla roccia vulcanica sul cui fondo si apre una grotta che porta fino al mare. Immergersi qui è un’esperienza!
L’ha ribloggato su squarcidisilenzioe ha commentato:
È da tempo che penso di andarci e il tuo racconto mi ha davvero incuriosito. E e tue immagini, Andrea, convinta!
Quando si parte? 🙂
L’ha ribloggato su rosalbax.
C’ho pensato molte volte ad andarci con mia moglie (siciliana) , ma riuscire spostarsi in Sicilia (quindi dai parenti) solo io e lei senza quella sanguisuga di sua sorella è praticamente impossibile.
Potete andare in aereo da Milano senza passare per la Sicilia.
ehhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh…………………. io lo farei…………..
Grazie per questo tuffo nel Mediterraneo più bello….
Lo so che non ami molto questo genere di cose, ma se passi da me c’è una nomination…un tag che appena mi è arrivato mi ha fatto pensare a te. Spero almeno di averti incuriosito.
Un abbraccio…ma ci sei? E’ tanto che non scrivi.
Ciao Paola, passo subito a vedere e grazie per aver pensato a me! Non è che non amo le nomination, sono iniziative simpatiche, si creano legami tra i blogger e permettono di allargare il cerchio delle conoscenze. Purtroppo manca il tempo, è quello il motivo per cui scrivo poco ultimamente. Troppi impegni 😦
Cercherò di recuperare. Un abbraccio
Grazie a te!
Bellissime foto. Per quanto riguarda la cucina Siciliana non posso che darti ragione, essendo siciliana so di cosa parli. Le isole Pelagie mi mancano. Ti posso dire che sono molto belle anche le Eolie, Egadi, Ustica e Pantelleria.
La granita siciliana per me è l’unica, la più buona, ottima anche quella al cioccolato di Modica.
Buona giornata
Maria
Ciao Maria, grazie dei complimenti. La Sicilia è la mia regione preferita e credo la più bella d’Italia assieme al Veneto. Delle isole che citi mi manca solo Ustica, che spero di visitare prima o poi. Il cioccolato di Modica è letteralmente sublime, come tutta quella zona: Siracusa, Ragusa, Scicli, Noto.
Andrea, non hai idea delle volte che avrei voluto trascorrere almeno una settimana a Lampedusa, ma sono onesta il problema degli sbarchi continui mi ha sempre trattenuta.
Vai tranquilla, è un’ isola che merita di essere visitata. E anche Linosa, davvero molto bella.
Scusa non volevo chiudere così. Un’altra considerazione che mi viene spontanea è che non è giusto avere queste paure perché non bisogna abbandonare né i migranti né gli abitanti di quest’isola splendida. Bravo per aver superato questi timori e per averci mostrato l’isola in tutto il suo splendore. Ci devo andare. Baciii Bea
I lampedusani, pur avendo passato momenti molto difficili e avendo dovuto sopportare una diminuzione del turismo, sono molto sensibili e solidali verso i migranti. Credo che siano un esempio per tutti noi da questo punto di vista.
Sono d’accordo, sono veramente magnifici è per questo che mi sento a disagio quando ammetto di aver accantonato l’idea di far turismo proprio lì. Magari, chissà, lo metto in conto per il 2016. Ciaoo
Da siciliana non posso che ringraziarti per questo bellissimo resoconto di viaggio che mette in luce proprio le caratteristiche principali: le bellezze naturali, l’ottima cucina, e la calorosa accoglienza che i siciliani riservano ai loro ospiti, ma vorrei aggiungere che tutta l’isola è piena di storia e di testimonianze di grande valore, dai templi greci, ai mosaici romani alle vie del barocco.
Ti aspettiamo ancora 🙂
La Sicilia è stupenda, ci sono stato stato diverse volte. Le isole le ho viste quasi tutte (mi manca Ustica) e anche la main island. Ciò che mi stupisce e affascina è la ricchezza e varietà di questa terra; si può amare la Sicilia per mille motivi: la natura, il mare, la storia (incredibilmente ricca), la cultura, l’architettura, l’arte, la cucina, le tradizioni, il folklore. La simpatia e la disponibilità della gente poi sono incredibili e testimoniano una cultura millenaria, che affonda le radici nel centro del mondo antico, il Mediterraneo di Omero, dei fenici, dei normanni. Una mescolanza di storia e culture che ci accomuna perché anche noi veneziani siamo così, figli del mare e del vento, liberi fuori e dentro (nonostante tutto).
Ciao Cecil