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cellulare, distrazione, indifferenza, Pensieri, rapporti sociali, realtà, riflessioni, smartphone, social network, virtuale, vita reale
Una mamma spinge un passeggino e intanto manda un messaggio via whatsapp, poi fa una foto al suo bambino, la posta su Facebook e mette dodici like di fila sui post delle sue amiche. Un signore elegante che porta il suo cane a passeggio incontra un altro signore con cane: i due animali scodinzolano e si annusano reciprocamente mentre i signori rispettosamente si ignorano e guardano gli schermi colorati dei loro telefonini. Una fila di ragazzi, seduti uno di fianco all’altro sui gradini di una chiesa, stanno a testa bassa ipnotizzati mentre giocano ad Angry Birds e ascoltano musica. All’interno di un pub un gruppo di amici non più giovanissimi siedono davanti a una birra ma non parlano tra di loro: picchiano vorticosamente le dita sui loro schermi touch, mente a un altro tavolo delle studentesse si fanno un selfie e lo postano immediatamente chissà dove.
Mi sembra di vivere in un film di fantascienza (o dovrei dire dell’orrore?) dove tutti gli abitanti del mondo sono controllati da un’intelligenza aliena che li costringe a dipendere da un oggetto elettronico. Svolto un angolo e vedo due signore anziane ferme sull’uscio di un negozio che chiacchierano amabilmente: altra generazione, altre abitudini, altro modo di essere social, uno stile purtroppo in via di estinzione.
Insomma, il mondo è diventato questo? Gente silenziosa che cammina a testa bassa per la strada? Persone che comunicano solo attraverso un oggetto? Intermediazione elettronica? Feticismo digitale imperante? Fin qui abbiamo detto della gente per la strada, ma in autobus o in treno forse è anche peggio: tutti a capo chino a guardare il proprio cellulare! Nei ristoranti, a scuola, nei posti di lavoro: tutti con quel dannato strumento in mano.
Ho pensato di andare controcorrente e di provare a suggerire, a quanti se lo fossero dimenticato, che mentre camminano per la strada a testa bassa guardando gli schermi dei propri smatphone, attorno a loro c’è il mondo reale, quello fatto di pietra, mattoni, legno, erba, esseri in carne ed ossa e non di pixel. Ecco allora un piccolo elenco – presentato in forma scherzosa (ma neanche tanto) – di 7 cose alternative che si possono fare quando si cammina da soli per la strada o si viaggia sull’autobus o in treno. Per il resto, quando siete a lavoro: lavorate! Quando siete al ristorante: mangiate! Quando siete in famiglia: famigliate!