La scorsa settimana sono stato ad una cena di lavoro presso la Casa Vinicola Zonin di Gambellara (VI), dove oltre ad ottimi vini ho degustato anche una notevole cucina. Un piatto che mi ha particolarmente colpito è stato un risotto con zucca e castagne e, visto che oltre ad andar per monti mi piace anche cucinare, ho ben pensato di provare a replicarlo domenica per la mia famiglia, ottenendo un più che discreto risultato. Lo propongo anche a voi, nella speranza che possiate appezzarlo così come l’ho apprezzato io.
Devo dire che ho riflettuto abbastanza prima di pubblicare questo post, perché mi sembrava di tradire un po’ la missione del mio blog, che fin dal titolo appare destinato ad affrontare il tema della montagna e delle riflessioni personali, ma poi ho pensato che, proprio perché spazio personale, il blog era il luogo perfetto per rappresentare una parte importante di me, quella dello spadellatore forzato.
Bene, non aspettatevi una ricetta tradizionale fatta di dosi milligrammetriche e tempi di cottura rigorosi, sono abbastanza istintivo in cucina, preparatevi invece ad istruzioni approssimative e a consigli basati più sul sentimento che sulla scienza. Siete pronti? Si parte.
Prima cosa, quello che vi serve. Il riso, ovviamente, che a me piace integrale, ma potete usare quello che preferite. L’unico che proprio non mi piace è “quello che non scuoce mai”, perché se è vero che non correte il rischio di ottenere una massa informe e collosa è anche vero che non si trova mai il giusto punto di cottura.
Poi avete bisogno della zucca, bella matura e dolce possibilmente, le castagne (se non è stagione potete prendere quelle secche, da ammorbidire in acqua calda), latte, un po’ di cipolla (o di scalogno), brodo vegetale, parmigiano (non necessario, ma a me piace sempre nel risotto), un po’ di prezzemolo, alloro, olio e sale, burro per i coraggiosi che non temono la bilancia. Come vedete non ho scritto le quantità: io faccio tutto a occhio, provate anche voi, vi divertirete di più.
Ora ci vuole una musica di sottofondo. La logica vorrebbe Vivaldi, Le Quattro Stagioni – Autunno, ma sapete che vi dico? Mettete quello che vi piace di più. Sebbene sia un piatto autunnale, zucca e castagne mi mettono sempre allegria e quindi io consiglio un classico che faccia sorridere: Mozart, Don Giovanni, possibilmente le arie cantate da Leporello, più spassose e leggere.
Per prima cosa preparate il brodo vegetale (non facciamo gli schizzinosi, va bene anche quello di dado) che vi servirà più tardi per cuocere il risotto. Fate bollire le castagne: mettetele in acqua fredda abbondante, assieme ad un po’ di sale (basta un cucchiaio) e qualche foglia di alloro. Portatele ad ebollizione lasciatele lessare per almeno mezz’ora a bollore appena accennato. Il tempo necessario dipende dalla dimensione e qualità delle castagne. Casomai assaggiatene una per verificare il punto giusto di cottura.
Quando le castagne sono pronte, scolatele sbucciatele. Se si rompono non preoccupatevi, tanto una parte andranno frullate e le rimanenti dovranno essere tritate grossolanamente. Tenetene eventualmente qualcuna intera per decorare i vostri piatti.
Tagliate la zucca a dadini e cuocetela con poco olio e poco sale, bagnandola con il latte.
Quando la zucca sarà cotta (pungetela con una forchetta, quando è bella morbida significa che è pronta) tritate il tutto fino ad ottenere una crema omogenea. Potete usare il minipiner o semplicemente schiacciarla con una forchetta.
Ora preparate il soffrittino di cipolla o scalogno (io preferisco la cipolla) e quando è pronto versate il riso e fatelo tostare per benino.
Quindi versate il brodo piano piano (attenti al vapore che si sprigionerà a contatto con la padella calda) e aggiungetene ancora man mano che il riso lo assorbe. Quando il riso sarà giunto circa a metà cottura aggiungete la crema di zucca e le castagne. Come dicevo prima, metà delle castagne vanno tritate, in modo da mescolarsi alla zucca e far insaporire per bene il vostro risotto, mentre le rimanenti andranno tritate grossolanamente, in modo che i commensali possano sentirne distintamente il sapore e la consistenza tra le loro fameliche fauci.
Mescolate il tutto e continuate a far sobbollire piano finché il riso non sarà cotto al punto giusto.
A questo punto aggiungete il parmigiano (se piace), un po’ di prezzemolo e se avete bisogno di riprendervi dopo una lunga camminata in montagna un bel pezzo di burro. Mescolate, impiattate, decorate et voilà, il risotto è servito!
Quale vino ci abbiniamo? Da Zonin ho degustato un eccellente pinot bianco Friuli Aquileia DOC Superiore del 2013 (Tenuta Ca’ Bolani).
fulvialuna1 ha detto:
L’aspetto finale è invitante ma…amo la zucca e la cucino in tanti modi, amo le castagne ma solo bollite con l’alloro o caldaroste…castagne insieme ad altro proprio non ce la faccio!!!! 🙂
aboer65 ha detto:
Allora non ti consiglio il tacchino ripieno di salsiccia e castagne, anche se a me piace tantissimo!
fulvialuna1 ha detto:
🙂
tachimio ha detto:
Ammappa che bravo, e che piattino.Zucca e castagne mi piacciono per cui anche se non è autunno ( per le castagne ci orienteremo per quelle secche come anche tu consigliavi) proverò il risotto. Per le feste un piatto nuovo da provare, bene. Complimenti al cuoco. Un abbraccio. Isabella
aboer65 ha detto:
Io le ho trovate ancora fresche, forse erano le ultime. L’abbinata zucca-castagne mi è piaciuta tantissimo!
Ciao Isabella
tachimio ha detto:
Caro Andrea ho dimenticato gli auguri, ma rimedio subito: Buon Natale a te e ai tuoi cari. Isabella
aboer65 ha detto:
Grazie Isaabella, anche a te, alla tua famiglia e alla piccola Arianna!
tachimio ha detto:
Riferirò a tutti dei tuoi auguri , grazie caro Andrea
stileminimo ha detto:
Mi pare buono!!! Pure io procedo a sentimento, specie quando le ricette le ho già collaudate con metodo scientifico. Complimenti molti.
aboer65 ha detto:
Se ti piacciono le castagne e ti piace la zucca è molto probabile che ti piaccia anche questo risotto 🙂
Ciao!
amoleapi ha detto:
faccio spesso il risotto con la zucca, in un certo senso trovo che il colore arancione si addica al mio essere e mi da sempre grande soddisfazione, anche oggi avevo fatto un riso di zucca e pancetta però.
Bhé il castagno è abbastanza di bassa montagna! le zucche invece le coltivano molto buone in carnia (da cui proveniva quella da me cucinata oggi), quindi si può definire una ricetta di montagna! 😀
aboer65 ha detto:
È vero! Chissà che ricette fantastiche farai con il miele elle tue api….
amoleapi ha detto:
ehehe, al momento faccio ricette semplici, di solito uso il miele solo per dolcificare il tè e per le fette biscottate, in effetti potrei provare con il miele di castagno, una volta mio padre aveva fatto il risotto con il melone, non era male.
aboer65 ha detto:
Con il miele ho aromatizzato la grappa, che così viene molto buona e delicata. Una volta poi l’ho utilizzato per insaporire un arrosto di maiale, mescolando assieme miele e senape, il risultato è un certo gusto di “caramellato”, se piace…
Ciao!
Pingback: Risotto con zucca e castagne | Eolon's Weblog
Pingback: Spaghetti risottati agli scampi, avocado e lime (#SaveRummo) | Pensieri sotto la neve