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Stamattina a colazione mio figlio mi diceva che, tra i suoi professori di Liceo, gli uomini spesso fanno delle battute spiritose, mentre le insegnanti sono più serie e rigorose. Approfondendo la questione mi ha detto che anche alle medie era così: professori buontemponi e professoresse più inquadrate. Si badi bene, nessun giudizio sulla serietà e qualità dell’insegnamento, né sulla didattica o sul valore umano delle persone, solo la constatazione che i docenti maschi sarebbero più spiritosi, almeno agli occhi di un ragazzo quattordicenne.
Provo a fare la medesima analisi andando a ritroso nel tempo, quando nel secolo scorso ero io lo studente, e in effetti devo dire che anche durante i miei anni di liceo e poi all’università i professori maschi erano più inclini a battute e aneddoti divertenti rispetto alle professoresse. Sarà un caso?
Personalmente non mi piacciono le generalizzazioni e quindi non voglio pervenire a conclusioni affrettate e massificanti, però se penso a comici e istrioni televisivi, in effetti, mi vengono niente solo maschi. Con le dovute eccezioni ovviamente, come la strepitosa Franca Valeri e la più recente Luciana Littizzetto, entrambe intelligenti e graffianti oltre che semplicemente divertenti. Però, ragionando grossolanamente, considerando la quantità e non la qualità, in effetti mi sembra che i maschi tendano di più a fare ridere (e qui offro il desto per una battuta sulla comicità maschile, se le colleghe blogger vorranno raccoglierla…).
Se penso al mondo del lavoro, anche qui devo dire che, almeno per quanto riguarda la mia ventennale esperienza, la battuta è più diffusa tra i colleghi maschi. Sbaglio? Boh, qualche dubbio mi viene… Forse le donne tendono a scherzare di più tra di loro che non con i colleghi dell’altro sesso? Forse noi uomini non sappiamo cogliere il sottile umorismo delle donne?
E nelle altre categorie come siamo messi? Politici… non fanno ridere, chiuso il discorso. Artisti… gli artisti sono strani: si va da personaggi tristi da taglio delle vene (non faccio nomi) a mattacchioni come Guccini o Vasco Rossi.
E tra i blogger? Io non faccio testo, scrivo solo di montagna e faccio pistolotti pseudofilosofici… Per quanto riguarda gli altri blogger, ho una conoscenza superficiale della blogosfera, che frequento da poco, seguo blogger che parlano di sé, pubblicano le proprie fotografie, le proprie riflessioni, i propri racconti, ma non conosco nessuno che scriva pezzi comici o umoristici. Però proprio ieri mi sono imbattuto in un articolo su ladimoradelpensiero che vi voglio segnalare per la sottile ironia con cui tratteggia alcuni tipi umani. Il link all’articolo lo trovate qui, leggetelo, ne vale veramente la pena. La blogger è donna, semprecarla, e quindi uno-a-zero per l’altra metà del cielo tra i blogger, almeno per quanto riguarda la mia limitata esperienza.
E voi cosa ne pensate? Chi ha più senso dell’umorismo tra maschi e femmine? Ma poi ha senso farsi questa domanda? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, commentate!
Andrea
Uomini o donne: solo un modo diverso di fare ironia. Da donna mi diverto di più con le donne, passo momenti esilaranti in cui mi manca il respiro dalle risate. Si tratta di empatia per cui anche solo uno sguardo ben fatto al momento giusto rivela un mondo di ironia. Gli uomo in genere sono più semplici, hanno batte più immediate.
Altro argomento sono coloro, uomini o donne, che fanno ironia per professione. L’ironia è l’arte più difficile.
Per esperienza ho notato che a monte di una battuta ben fatta c’è l’ipersensibilità di un ipersensibile che veste di ironia i casi della vita per non soccombere.
😉
Hai ragione! Credo anch’io che sia una questione di affinità. È vero anche che alle volte dietro l’umorismo si cela la timidezza. Ottima analisi!
Credo l’umorismo sia un modo di guardare alla vita, un modo di interpretare la realtà. Forse gli uomini nella storia hanno avuto più tempo per svilupparlo. Ma essendo un’interpretazione é secondo me comune a tutti
Lo credo anch’io, ogni persona è un mondo a se stante. Certamente anche il genere contribuisce, ma le differenze di cultura, educazione, carattere e di vita vissuta influenzano molto di più.
Ti parlo innanzitutto da ex prof. Severa ed esigente, ma assolutamente spiritosa a detta dei miei stessi ex alunni.
Ovviamente è necessario scegliere i tempi e i modi giusti, altrimenti gli adolescenti non capirebbero. Personalmente abolirei anche l’uso del “lei”, in questo l’Inglese toglie dall’imbarazzo della decisione: dare del “tu” non implica mancanza di rispetto, ma anche in questo caso occorre calma sempre per non confondere ragazzini che stanno formando la loro personalità.
Come blogger? Direi che sono piuttosto seriosa, trattando prevalentemente questioni letterarie anche se spesso ironizzo sui personaggi di cui parlo come nell’ultimo post che ho scritto proprio oggi.
Infine, non credo che l’umorismo sia una questione di genere e non rivendico quote rosa, ci mancherebbe!!, anche no!! Conosco donne spiritosissime e uomini di una noia mortale, e viceversa donne pesanti e pedanti e uomini arguti e dalla battuta pronta.
Quindi … è una questione di temperamento che non dipende dal sesso.
Però tuo figlio ti ha posto un problemino interessante. 🙂
Salutalo da parte mia. A te un abbraccio.
Primula
La penso come te. Alle volte alcune persone ci sembrano più o meno spiritose anche in base al livello di affinità che ci lega a loro…
Un abbraccio anche a te!
Guardanche Carla, non solo in questo ramo, è una colonna oltre che una grande e cara amica.
Credo non abbia senso volere anche in questo diversi per genere. Dipende sempre dall’argomento che si tratta nel blog.
A me stasera una donna che per la prima volta hom incontrato in un blog ieri mi ha detto scritto che si è divertita molto perchè ho un modo strano di scrivere ma senza spiegarmi perchè e senza qualificarsi almeno col nome di battesimo che sarà comune ad altre centinaia di migliaia di donne. Per farla breve, il nostro è stato un breve incontro!
È proprio vero Osvaldo! Siamo tutti talmente diversi per mille diversi motivi che le differenze dovute al genere si confondono e vengono mascherate da tutti gli altri fattori di influenza.
P.S. secondo me scrivi bene e non sei affatto strano. Sarò strano anch’io? 🙂
Non riesco a spiegarmi se dipenda da una caratteristica “naturale” o semplicemente “culturale”.
Sta di fatto che in generale, difficilmente chi fa ridere ha bellezza estetica (uomini e donne).
L’unica splendida e comica che mi salta in mente è l’impareggiabile Monica Vitti.
Anche Walter Chiari era un bell’uomo… Però in parte hai ragione: forse un aspetto caricaturale facilita il lavoro di chi deve far ridere, mentre chi è di bell’aspetto tende ad impegnarsi nell’affascinare gli altri più che nel farli ridere…
Interessante analisi la tua!
😉
Quello che ho notato io Andrea? Che per la mia esperienza scolastica fino all’università sono state stranamente le donne a prevalere col loro umorismo e voglia di prendersi un po’ in giro.
Poi però quello che penso davvero è che questi casi, siano casi particolari, perché in verità siete voi uomini a tendere di più verso l’umorismo ma un umorismo che è più diffuso e maggiormente notato perché è “banaluccio” (mi passerai il termine?). Credo che le donne ricerchino l’occasione per far ridere, gli uomini invece fanno la battuta quando viene viene, se poi si ride si vedrà 😉
Infatti anch’io avevo scritto “considerando la quantità e non la qualità”. Forse noi maschi tendiamo con più frequenza a “buttarla in ridere”, alle volte per sdrammatizzare o, come evidenziava ninjalaspia, talvolta per celare la nostra ipersensibilità.
Molto probabile, senza dubbio. Di differenze ce ne sono molte in effetti 🙂
Tra gli insegnanti che ho avuto il più spiritoso è stato quello di scuolaguida :-), indimenticabile. purtroppo ai miei tempi i proff e le proff erano troppo seri, anche barbosi direi. Comunque anche mia figlia concorda con il dire che i professori sono più spiritosi. ma non capisco perchè.
Chissà! Come diceva Marta in un commento precedente forse noi maschi tendiamo più spesso a buttarla in ridere, anche se questo è un atteggiamento più che vero e proprio senso dell’umorismo…
Mia figlia ieri sera, dopo che le avevo parlato di questo tuo post, mi ha detto candidamente: “Sicuro che è così, hai visto a Zelig? Se fai la proporzione i maschi sono sempre di più.”
Che forte. Hai visto? I nostri ragazzi sono d’accordo!
in effetti noi uomini culliamo di più il fanciullo che c’è in noi 😀
Che immagine poetica 🙂
Interessante quesito… che forse rimarrà senza risposta. Per quanto riguarda il caso specifico dei prof credo che le donne, per tutta la storia femminile che hanno alle spalle, temano di non dare un’immagine di sé professionale. Forse solo quelle più sicure e magari con più esperienza riescono a stemperare con un po’ di umorismo. Ma per il resto… mi sa che sia davvero più una tendenza maschile, per lo meno in “società”, mentre nel privato ho sempre riscontrato una bella dose di ironia anche tra noi donne. Forse, come dicevate più su, è davvero una questione di affinità… forse!
Ciao Annalisa! Ci tenevo ad avere il tuo parere, grazie! Io stimo molto le donne sul lavoro, ne ho conosciute e ne conosco tante e ho una grande opinione di loro dal punto di vista professionale. L’umorismo è un elemento accessorio, se c’è meglio, ma non è fondamentale…
A volte è un po’ come hai scritto tu: non tutti gli uomini capiscono la sottile ironia delle donne. E’ pur vero che si deve vedere in che contesto si è perché chiaramente un insegnante, uomo o donna che sia, credo non possa avere con un suo alunno/a la stessa libertà di espressione che ha con un amico/a. L’ironia poi è una formula magica che non tutti possiedono.
Un saluto, Lila
È vero, è sempre rischioso cercare di trarre conclusioni generali dall’osservazione di pochi casi, però alcune tendenze di massima le constatiamo più o meno tutti, come evidenziavano anche i commentatori precedenti.
Ciao e grazie per aver espresso la tua opinione
Sono una donna ex-insegnante amante di questo “lavoro”, l’insegnamento, che, per me, è sempre stato una passione per il desiderio di dare ad altri ciò che ho sempre desiderato da alunna: una conoscenza non solo settoriale ma che cercasse e mantenesse vivi i collegamenti tra tutte le materie. Con questo desiderio di vivacizzare i contenuti per mantenere l’attenzione, ho sempre inframmezzato serietà e ironia e i riscontri positivi non mi sono mai mancati. Amo molto l’ironia sottile che è il sale della vita, ma non mi sono mai posta il problema dell’ironia di genere. Sarà un segnale della modernità incalzante?
Penso che con il passare degli anni le differenze tra uomo e donna si assottiglino sempre più, in parte perché i ruoli tradizionali tendono a scomparire e in parte perché entrano in gioco altri fattori che influenzano le differenze tra le persone (cultura, etnia, formazione, lavoro…). Un po’ questo mi dispiace, trovavo più poetico un mondo in cui la principale differenza tra gli esseri umani era quella di genere: maschio e femmina, sole e luna, acqua e fuoco… Ma forse sono io che non mi adeguo alla modernità incalzante 🙂
P.S. Sai che ho fatto anch’io l’insegnante per un periodo? È stato tanti anni fa ed una bellissima esperienza: poter contribuire a migliorare il mondo di domani nutrendo le coscienze dei giovani… Una responsabilità grande, ma anche una grande opportunità!
secondo me non esistono caratteristiche o atteggiamenti “tipicamente maschili” o “tipicamente femminili”: la maggior parte delle differenze tra donne e uomini è dovuta a fattori culturali, non biologici, e per quanto riguarda l’umorismo credo sia qualcosa che dipende dal carattere (o dalle esperienze, o dal modo di affrontare la vita) di ognuno, indipendentemente dal fatto che sia uomo o donna. Mi permetto di segnalarmi tra i blogger che cercano di fare un po’ di umorismo e di ironia (anche se certo da questo commento serioso non pare!)…con quali risultati, non sta a me dirlo; ma almeno la tendenza è quella (ah, sono una donna)!
Grazie del confronto!
Ciao Eloisa, grazie del tuo commento!
Verrò a leggerti senz’altro, poi ti dirò se mi hai fatto sorridere 🙂
Un caro saluto
Andrea
L’umorismo e` maschio…
Forse…
Forse si? Forse no?